Le malattie reumatiche, chiamati volgarmente reumatismi, sono delle condizioni che causano disturbi all’apparato locomotore ed in generale ai tessuti di sostegno (connettivi) dell’organismo. Sono malattie tra loro molto varie, di gravità differente alcune delle quali possono colpire non solo le articolazioni ma anche ossa, tendini, tessuti ed organi, avendo così un espressione sistemica. Vediamo in seguito dei consigli sull’attività fisica per soggetti con malattie reumatiche, come l’artrosi i l’artrite reumatoide.
Per approfondire le malattie reumatiche: Malattie Reumatiche ed artrosi
Indice dell'articolo
Attività Fisica e malattie reumatiche
Prima di iniziare l’attività fisica è importante effettuare delle considerazioni preliminari ovvero valutando la forza muscolare e la mobilità articolare, attraverso dei test specifici chiamati:
- test del cammino
- test dei 15 metri
- test dei 6 minuti di cammino per valutare l’efficienza cardiovascolare (6 minutes walking test)
Gli obiettivi devono mirare a migliorare: la mobilità articolare, la forza muscolare, la capacità aerobica e la capacità di migliorare le azioni di vita quotidiana.
I caso di un errato dosaggio dell’esercizio, il paziente può andare incontro a degli effetti collaterali come: aumento del dolore e della malattia, segnali che il Chinesiologo non dovrà sottovalutare in modo tale da modificare l’intensità o la tipologia del movimento.
I protocolli prevedono l’utilizzo della Kinesiterapia nella quale vengono eseguite delle mobilizzazioni alle articolazioni interessate, allo scopo di salvaguardare l’ampiezza del movimento nei limiti imposti dalla progressione della patologia effettuato con tecniche passive e attive assistite. L’idrokinesiterapia che prevede esercizi eseguiti in piscina riabilitativa sotto la guida di personale specializzato indicata per le maggiori possibilità di movimento delle articolazioni colpite grazie alla spinta idrostatica che determina una riduzione delle sollecitazioni articolari e all’effetto decontratturante e antalgico dell’ambiente acquatico. L’attività idrokinesiterapica svolta con piccoli gruppi ha inoltre un ruolo sociale con effetti psicologici positivi e di stimolo reciproco. Infine l’esercizio attivo, un momento terapeutico essenziale nella gestione della malattia nel quale il paziente deve svolgere un ruolo attivo al di fuori dell’ambiente riabilitativo impegnandosi a svolgere con regolarità esercizi adeguati per intensità e durata.
Osservando nello specifico l’andamento del protocollo nel tempo è importante che nell’attività aerobica vengano eseguiti degli esercizi che coinvolgano grandi gruppi muscolari ( marcia, bicicletta, acquagym ) ad una modalità del 60-85 % FC max o 40-60% del VO2 max, per 3-5 giorni alla settimana, cominciando con 5 minuti fino ad aumentare a 30, tutto questo per 4-6 mesi.
Per la forza muscolare è importante applicare un circuit training senza pesi, macchine con pesi, esercizi isometrici, bande elastiche ad una intensità e frequenza di 2/3 ripetizioni fino ad arrivare ad un massimo di 10-12 per 2-3 giorni a settimana.
Per la flessibilità esercizi di stretching per 1-2 sedute al giorno.
Per approfondire: Tipi di stretching
Valutazioni
Alla fine del protocollo bisognerà effettuare delle valutazioni:
- Capacità aerobica (VO2 max in ml/Kg/min) con test ergometrico massimale o sottomassimale.
- Forza muscolare con test isocinetico o isometrico degli estensori del ginocchio.
- Mobilità articolare misurata con apposite scale (EPM ROM Scale o JAM scale).
Effetti del trattamento
1- Pazienti con terapia ‘conservativa’: esercizi di mobilità articolare assistiti.
2- Pazienti con terapia ‘conservativa’ più allenamento intenso: esercizi di mobilità articolare assistiti da personale specializzato con esercizi di potenziamento muscolare dinamici e isometrici contro resistenza del ginocchio e della spalla per 5 volte a settimana più allenamento cardiovascolare con cyclette 3 volte a settimana.
Le variabili valutate sono state: fase di attività della malattia, forza muscolare, mobilità articolare, abilità funzionale soggettiva, con un tempo di attesa di un massimo di 24 settimane.
Dai seguenti grafici possiamo osservare il miglioramento del dolore in alto a sinistra, l’attività della malattia in alto a destra, il miglioramento della forza isocinetica in basso a sinistra ed in basso a destra quello dell’abilità funzionale.
Nel gruppo sottoposto ad allenamento ”intenso” si è osservato un più marcato incremento della mobilità articolare, della forza muscolare isometrica e isocinetica. Gli indici di attività della malattia e del dolore si sono ridotti più marcatamente nello stesso gruppo.
In conclusione la sport terapia con allenamento dinamico muscolare e cardiovascolare nelle malattie reumatiche consente di:
- Prevenire la rigidità articolare*
- Rafforzare i muscoli periarticolari*
- Migliorare la flessibilità articolare *
- Ridurre l’edema *
- Ridurre il dolore *
- Mantenere forti e sani i tessuti ossei e cartilaginei *
- Migliorare la condizione generale e la qualità di vita*
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