La taurina è un composto che viene aggiunto in molti integratori e bevande energizzanti, come nel caso della Red Bull, e proprio per questo è molto conosciuto e discusso. Promette di avere degli effetti che contrastano l’invecchiamento grazie alla sua azione contro i radicali liberi.
Ma che cos’è la taurina? E funziona? Andiamo a vedere quanto c’è di vero e di non vero, in base alle evidenze scientifiche.
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Cos’è la Taurina?
La taurina viene denominata aminoacido, in realtà ne riproduce la struttura.
Viene definita un aminoacido condizionatamente essenziale perché a fronte di particolari circostanze può essere sintetizzata nel nostro corpo. Si differenzia dai 20 alfa aminoacidi che formano le proteine per la presenza di acido sulfonico (SOOOH) al posto del tradizionale gruppo carbossilico (COOH).
Chiamata taurina perché isolata per la prima volta nella bile del toro (e non nelle gonadi come erroneamente si pensava), la sua scoperta risale al 1827.
Negli alimenti si trova in carne, pesce, latte e uova. Non si trova nei vegetali ma in condizione di forte stress può essere sintetizzata dal fegato a partire dalla cisteina e dalla metionina (particolarmente abbondante nei legumi) in presenza di particolari quantitativi di vitamina B6.
E’ particolarmente concentrata nei globuli bianchi, muscoli scheletrici, cuore e sistema nervoso centrale. Regolarizza la trasmissione degli impulsi nervosi e stabilizza le membrane cellulari.
Importante nella sintesi degli acidi biliari essenziali per la digestione dei grassi, l’eliminazione del colesterolo e per l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Insieme allo zinco, la taurina è fondamentale per la vista. Per i suoi effetti sedativi, attualmente è studiata nel trattamento dell’epilessia e dell’ansia.
La taurina come integratore sportivo
La taurina agisce in maniera simile alla creatina, aumentando i livelli di acqua nel muscolo e quindi il volume cellulare. Dalla letteratura scientifica, un’adeguata supplementazione con taurina si sarebbe rivelata utile nella riduzione del danno ossidativo indotto dall’esercizio fisico intenso e conseguente prevenzione di lesioni muscolo-tendinee .
Presente in alte concentrazioni nel muscolo scheletrico, è stato osservata una deplezione dopo l’esercizio indipendentemente dalla durata, rilevata specificamente nelle fibre a contrazione rapida (di tipo 2), anche se la concentrazione plasmatica di taurina è rimasta invariata. Per mantenere il corretto pull muscolare di Taurina, le fibre muscolari si affidano ad un trasportatore specifico denominato TAUT, la cui espressione varia da fibra a fibra, influenzando pertanto il contenuto muscolare di questo aminoacido (più elevato nelle fibre a contrazione lenta). Studi recenti hanno dimostrato come l’assenza di questo trasportatore e la conseguente incapacità di immagazzinamento muscolare di taurina possa concretizzarsi in una sensibile riduzione delle capacità contrattili muscolari e pertanto nell’incapacità di sostenere l’esercizio fisico.
L’ effetto combinato (con 2 g di taurina per tre volte al dì) dell’integrazione con 3,2 g di BCAA (nel rapporto 2.1.1) ritarderebbe l’insorgenza della comparsa dei DOMS, diminuendo l’entità del danno muscolare nell’esercizio di alta intensità;
Particolarmente interessante risulterebbe anche il risultato di uno studio pubblicato nel 2010 su International Journal of Sport Nutrition and Exercise Metabolism su 11 atleti di endurance che dimostrerebbe come l’uso pre-allenamento di Taurina, attraverso meccanismi molecolari non caratterizzati, promuova l’ossidazione degli acidi grassi, esercitando pertanto un effetto lipolitico da un lato e preservando dall’altro le concentrazioni ematiche di glucosio. In questo studio non si sarebbero verificati miglioramenti particolari delle prestazioni ma un incremento di 5 grammi di lipidi utilizzati (ossidazione maggiore del 16%).
Nel 2017 è stato effettuato uno studio con taurina associata alla caffeina agli stessi dosaggi. Lo studio ha dimostrato come la combinazione di tali sostanze non abbia apportato beneficio, mostrando maggiore efficacia nell’assunzione della sola taurina.
Nonostante la relativa sicurezza d’impiego della taurina, differenti studi descrivono la comparsa di ipertensione, nausea, vomito stanchezza ed emicrania a dosaggi anche poco superiori a quelli descritti. Reazioni clinicamente più significative invece sarebbero attribuibili all’ingestione acuta di questo aminoacido, anche attraverso i tanto noti energy drink.
È controindicata nei casi di patologia renale o epatica, cardiovasculopatie e/o ipertensione, in gravidanza, durante l’allattamento e al di sotto dei 12 anni
Potrebbe interagire con farmaci antiepilettici ed anticompulsivi.
Conclusione
In sintesi, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino effetti ergogenici della taurina nella performance sportiva. Studi recenti hanno evidenziato, come i composti bioattivi delle bevande energetiche (caffeina e taurina) non abbiano effetti positivi in test cardiorespiratori, di forza o di potenza né in soggetti ben allenati né in soggetti moderatamente allenati. È stata dimostrata l’efficacia della taurina nel recupero post work-out, inibendo la produzione e l’accumulo muscolare di acido lattico e preservando pertanto la corretta contrattilità muscolare. Incrementa la contrattilità cardiaca durante l’esercizio fisico, permettendo una migliore ossigenazione periferica, ritarda l’insorgenza della fatica e della stanchezza muscolare.
Libri consigliati
Per avere una panoramica completa degli integratori presenti sul mercato secondo quanto espresso dagli studi scientifici ti consiglio il libro “Integratori Alimentari: Una guida basata sulle evidenze scientifiche“. Vogliamo dare una lettura più evidence-based dell’argomento per limitare l’assunzione a quegli integratori realmente efficaci, traendo magari netti benefici e perché no, risparmiare spese inutili!
- Casartelli, Samuele (Author)
Bibliografia
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