Skinny fat: magri con la pancia!

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In Italia ed, in generale, nei paesi occidentali, è noto ci sia un problema legato all’alimentazione. L’eccessivo consumo di cibi dall’elevato apporto calorico e molti altri comportamenti errati hanno fatto sì che il numero di persone obese nel mondo aumentasse vertiginosamente e in maniera preoccupante, rendendo questa condizione un vero e proprio problema sociale.
Tuttavia, dietro la vasta schiera di persone obese che vivono nei paesi industrializzati, si cela un’altra categoria, alla quale molto spesso non si dedica la giusta attenzione: i cosiddetti skinny fat.
Skinny Fat, che in italiano si traduce con “magro grasso”, sembra quasi un ossimoro, un accostamento di parole esattamente opposte. Eppure, questa condizione non è affatto astratta, anzi è tipica di una fascia di popolazione ben precisa.

Lo skinny fat innanzitutto è una persona di sesso maschile. È una persona apparentemente magra, che non mostra segni di accumulo di grasso, soprattutto quando è vestita. All’apparenza, dunque, coloro che vedono lo skinny fat ritengono che esso non abbia un filo di pancia.
Invece è esattamente il contrario. Lo skinny fat, infatti, è una persona che presenta una costituzione prevalentemente magra. In ciò può contare anche sull’aiuto della genetica, che fa sì che l’adipe non si accumuli in tutte le zone del corpo; tuttavia, la persona ha degli accumuli di grasso solitamente localizzati, che si concentrano prevalentemente a livello dell’addome e del basso ventre.
Di conseguenza, braccia, gambe e petto risultano magri, mentre a livello addominale si assiste a un accumulo di tessuto adiposo, che in molti casi è difficile da allontanare.
È inutile dire che si tratta di una condizione corporea che, nei casi più estremi, è certamente poco gradevole dal punto di vista estetico.

skinny fat transformation
Un soggetto skinny fat, all’apparenza magro ma con la pancia

Cosa spinge uno skinny fat a essere tale?

I motivi per cui un ragazzo o un uomo può rientrare nella definizione di skinny fat sono diversi, e principalmente legati all’alimentazione.
Il caso più comune è rappresentato da individui che, dal punto di vista costituzionale, sono magri e tendono a ingrassare poco, o a non mettere affatto peso. Tuttavia, questa condizione può cambiare radicalmente se queste persone continuano a seguire una dieta non equilibrata e a mangiare molto. Non c’è metabolismo che tenga: l’esagerazione porta sempre con sé problemi di varia natura e l’accumulo di grasso antiestetico.
Dal punto di vista alimentare, un generico aumento calorico, nonché un abuso di alcol e di carboidrati, sono le principali cause del fenomeno.
Un’altra situazione piuttosto comune è rappresentata da quegli individui che raggiungono la condizione di “skinny fat” dopo aver seguito un regime alimentare dimagrante e ipocalorico ed essersi allenati esclusivamente con attività fisica di tipo aerobico (anche nota con il termine “cardio”). In questo caso, infatti, si assiste a una generica perdita di massa grassa, eppure il tessuto adiposo accumulato a livello dell’addome risulta più difficile da mandare via, dando vita a un effetto del tutto antiestetico, una condizione che tutti cercano di evitare.
Infine, vi sono skinny fat che si ritrovano in questa categoria a causa di problemi ormonali a carico della tiroide, la quale secerne gli ormoni che controllano il metabolismo. In questo caso, tuttavia, agire sulla dieta potrebbe risultare poco utile, per cui è opportuno che ci si affidi alle mani esperte e sapienti di un buon endocrinologo.


Il processo di dimagrimento inizia con l’alimentazione

Il primo step nella skinny fat transformation è studiare un regime alimentare. Si deve però trattare di una dieta su misura, in grado di rispondere alle esigenze del proprio organismo, bilanciando al meglio i macronutrienti.
Un problema comune alla stragrande maggioranza degli skinny fat – la cui muscolatura è piuttosto limitata – è lo scarso consumo di proteine, a vantaggio dei carboidrati che risultano dunque sovrarappresentati nella dieta.
Il primo step, quindi, è sicuramente quello di ridurre la quantità di carboidrati semplici che vengono assunti, preferendo invece il consumo di cereali integrali e fibre in elevate quantità.
L’aumentato consumo di proteine, che deve aggirarsi intorno ai 2 grammi per kilogrammo di peso corporeo, dev’essere ovviamente accompagnato da uno specifico allenamento.
A tal proposito, vi è la convinzione che per dimagrire sia necessario esclusivamente fare un allenamento di tipo cardio. Si tratta di un errore: per quanto l’attività aerobica sia importante, infatti, per allontanare il grasso dalle zone in cui questo è più ostinato è invece necessario accompagnare l’allenamento cardio con i pesi o, in generale, con degli esercizi che favoriscono la crescita della massa magra.
Ovviamente, a questo livello è consigliabile farsi seguire da un personal trainer preparato, il cui obiettivo è quello di studiare un allenamento su misura del cliente e insegnargli i principi basilari su cui basarsi per effettuare al meglio un movimento del corpo.
Solo dopo aver impostato un regime alimentare corretto ed aver perso di conseguenza un po’ di peso, è possibile dedicarsi alla seconda parte, che prevede una maggiore attenzione nei riguardi dell’attività fisica.


Perdere il grasso ostinato: il set point

Perdere il grasso che si ostina e che risulta più difficile da allontanare è possibile. Sempre seguendo un regime alimentare adeguato, è necessario scendere a livello o poco al di sotto del proprio set point. Il set point è, per definizione, la percentuale di grasso nell’organismo umano in direzione della quale, per ragioni fisiologiche e costituzionali, il metabolismo tende. È ovvio che questo valore è fortemente variabile tra gli individui, raggiungendo un valore quasi unico per ogni persona.
Perché si deve perdere quasi tutto il grasso e lasciare solo quello costituzionalmente adatto al proprio corpo? I motivi principali sono due. In primo luogo, allenando l’organismo partendo da una massa grassa estremamente limitata, i risultati dell’allenamento in termini di definizione del fisico saranno più facilmente visibili. In secondo luogo, ma non per importanza, vi è una ragione di natura fisiologica: la co-presenza di tessuto adiposo e muscolare fa sì che questi competano fortemente per l’energia introdotta con gli alimenti, il che si traduce nell’accumulo di grasso in alcuni punti particolarmente antiestetici.
Di certo, chi ambisce a ottenere un fisico scolpito immagina che raggiungere un livello in cui la massa grassa è limitata e non è ancora stata ottenuta massa magra attraverso l’allenamento rappresenti assumere l’aspetto più antiestetico possibile, e per certi versi è così, ma si tratta di una condizione necessaria per poter osservare più rapidamente i risultati.


Mantenimento e allenamento

Per raggiungere il set point può essere necessario molto o poco tempo, dipende tutto dalla costituzione dell’individuo. Tuttavia, come già detto, la perdita di massa grassa è indispensabile per poter raggiungere un buon livello di definizione muscolare e dire per sempre addio alla condizione di skinny fat.
Una volta che la pancia è stata persa e i fianchi sono tornati alla loro forma originaria, infatti, è opportuno seguire un allenamento intensivo, fatto non solo di esercizi aerobici, ma anche di forza, il cui obiettivo è proprio quello di allenare il muscolo.
È però inoltre necessario seguire una dieta di mantenimento. L’obiettivo di quest’ultima è riportare gradualmente e in maniera prudente l’introito di calorie ad un valore normale. È opportuno che questa variazione sia progressiva e non netta perché, qualora ciò dovesse accadere, l’organismo potrebbe tendere ad accumulare nuovamente il grasso, portando l’ex skinny fat esattamente al punto iniziale.

Non è dunque impossibile passare dalla condizione di skinny fat a ottenere un fisico asciutto e gradevole all’aspetto esteriore. Ciò che conta, però, è l’impegno che bisogna mettere nel seguire con costanza un regime alimentare ipocalorico – soprattutto nelle fasi iniziali del processo, che sono sicuramente le più difficili – e affidarsi alle cure di un personal trainer preparato ed esperto, in grado di indirizzare ogni persona verso un programma di allenamento pensato ad hoc.


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