In agonismo sono riconosciuti quattro differenti stili del nuoto: delfino, dorso, rana e stile libero. Ognuno si differenzia in maniera importante per tecnica di esecuzione e muscoli coinvolti. Proprio per questo spesso ogni atleta riesce ad emergere solamente in uno soltanto degli stili.
Gli stili del nuoto
Il delfino è lo stile che generalmente viene considerato più difficile e spettacolare al contempo; richiede infatti una perfetta coordinazione tra gambe e braccia, ma mentre ciascuna bracciata può esser scomposta in cinque movimenti differenti, la gambata si costituisce esclusivamente di un movimento ondulatorio.
Il Dorso, così come si intuisce dal nome ha la particolarità che lo rende altresì unico, di essere fatto che deve esser eseguito con la testa rivolta verso l’alto; è quindi necessario avere un’ottima percezione del proprio corpo in movimento, ma anche un discreto senso dell’orientamento.
Lo stile Rana richiama le movenze dell’animale di cui porta il nome e si caratterizza da un movimento simmetrico delle braccia che sembrano formare un cuore a cui segue un movimento quasi circolare delle gambe.
Lo Stile libero non ha una tecnica precisa da seguire, quindi ogni nuotatore può personalizzare i suoi movimenti; nelle gare agonistiche solitamente esso consiste nella tecnica del crawl che prevede un movimento quasi alternato delle braccia e una propulsione continua delle gambe. Gli arti superiori sono estremamente importanti nel nuoto poiché sono il collegamento tra i muscoli primari generatori di forza (il gran dorsale e il gran pettorale) e le estremità superiori (mani e avambracci), che sono i punti di ancoraggio che spingono il nuotatore attraverso l’acqua.
La tecnica del nuoto
Per muoversi efficacemente attraverso l’acqua, attraverso tutti gli stili del nuoto, va curata in maniera peculiare la coordinazione dei movimenti delle braccia e delle gambe. La chiave per raggiungere questo obiettivo è un baricentro forte. Il baricentro è caratterizzato principalmente dai muscoli della parete addominale (retto addominale, obliquo etc… ). Oltre a coordinare i movimenti delle braccia e delle gambe, gli addominali assistono il corpo nella fase di scivolamento in acqua, propria dello stile libero e del dorso e sono responsabili dei movimenti ondulatori del torso che hanno luogo nella farfalla, rana e nella sgambata del delfino.
Gambe forti sono una componente chiave per un abile nuotatore. Non sono l’unica componente che influenza l’efficacia della gambata, ma sono la chiave per guidare il corpo al momento della partenza e delle virate. Contribuiscono quindi all’efficacia dello stile bilanciando le meccaniche della catena cinetica e contribuendo ad una linea allungata.
Successivamente sono indicate in maniera specifica le diverse fasce muscolari coinvolte nel nuoto:
- grande dorsale, gran pettorale, grande rotondo, tricipite: questo gruppo muscolare fornisce al braccio la forza necessaria alla trazione durante la l’esecuzione della bracciata in tutti e 4 gli stili;
- grande rotondo, subscapolare: questi muscoli vengono utilizzati in tutte e 4 le nuotate;
- flessore del carpo, ulnare e palmare: questi muscoli sono importanti per non “lasciare la presa” durante la fase di trazione della bracciata;
- tricipite: l’estensore del gomito, muscolo molto importante nel nuoto, utilizzato nel crawk, nel dorso e nella farfalla e fornisce potenza alla bracciata nella fase finale di spinta;
- quadricipite femorale, gastrocnemio e gluteo: questi muscoli sono fondamentali per l’azione delle gambe. Alcuni muscoli lavorano a supporto alla nuotata come i muscoli del tronco laterali, anteriori, posteriori.
Molto molto bella, pk andate direttamente al punto cioè ciò che ho chiesto, bellissima