Lo Sprint è per eccellenza la trasmissione fisiologica di uno sforzo massimale dinamico, coprendo una precisa distanza nel minor tempo possibile. Molti ricercatori, hanno dimostrato come l’abilità di orientare la reazione di forza al terreno (GRF) in avanzamento, producendo elevate quantità di forza orizzontale (FH), sia il fattore predominante nell’accelerazione e nella performance di uno sprint (JB Morin et al., 2015).
Durante la fase di appoggio e di spinta è necessario produrre grandi quantità di GRF orizzontale ed impulso (aumentando la componente di propulsione), specialmente ad elevate velocità di corsa, aventi un orientamento corporeo verticale (Rabita et al. 2015).
Le qualità sopra descritte si ottengono in gran parte grazie all’utilizzo di muscoli estensori dell’anca e di ginocchio.
- Grande gluteo
- Ischiocrurali
- Vasto mediale
- Grande Adduttore
Secondo Wiemann et al. essi possiedono due funzioni principali durante la fase di appoggio:
- Accelerare il corpo direzionandolo in una traiettoria orizzontale verso il traguardo
- Contrastare la forza di gravità agendo in direzione verticale.
Indice dell'articolo
Vasto Mediale (VM)
Il Vasto Mediale fa parte del quadricipite, agisce maggiormente durante la prima fase di accelerazione in cui il corpo dell’ atleta si ritrova in posizione di avanzamento rannicchiata ed inclinata; qui il Vasto Mediale partecipa accelerando il corpo in direzione verticale attracerso una fase concentrica che precede la fase aerea.
In fase lanciata invece, in particolare modo nella fase di appoggio, la contrazione degli estensori del ginocchio avviene in modo parziale.
Il Vasto Mediale si attiva 30ms antecedenti la presa di contatto del piede sul terreno e si disattiva 30-50ms dopo il contatto (Wemann et al. 2015).
Possiamo dedurre che durante questa fase il Vasto Mediale non può essere considerato come muscolo necessario per generare FH.
Esso invece, è di particolare importanza:
- per il mantenimento alto del baricentro durante la fase eccentrica di appoggio
- per stabilizzare l’articolazione del ginocchio in fase eccentrica di appoggio
Gluteo Maximus (GM) & Grande Adduttore (GA)
Il Grande Gluteo (GM) è uno dei muscoli estensori dell’anca più importanti in fase di accelerazione e lanciata.
Il Grande Gluteo, in fase di appoggio e di estensione delle anche, rotea la coscia esternamente provocando una rotazione postero-laterale del bacino, comportando un effetto di abduzione della gamba.
Questo potrebbe incidere negativamente sul movimento lineare della gamba in fase di appoggio.
Abduzione e rotazione esterna si eliminano qualora un altro muscolo si attivi in sinergia con il GM; si parla della parte superficiale del Grande Adduttore (GA).
Attivato in fase di flessione dell’anca il GA contribuisce all’estensione del bacino bilanciando l’azione abduttoria del GM.
Ischiocrurali (IC) (bicipite femorale capo lungo, semitendinoso, semimembranoso)
La caratteristica bi-articolare degli Ischiocrurali avente funzione di estensione dell’anca e di flessione del ginocchio, è spesso oggetto di discussione riguardo la loro funzione primaria nello sprint.
Secondo il paradosso di Lombard ed un angolo del ginocchio non inferiore a 145 gradi, durante la fase di appoggio, gli Ischiocrurali prendono la funzione di entrambe estensione di anca e di ginocchio (Wiemann et al, 1995).
La loro attivazione avviene durante la parte finale della fase aerea con il recupero dell’arto inferiore (back-swing phase), sino al momento di raddrizzamenzo-estensione (fase di spinta) producendo l’impulso necessario per l’accelerazione del distacco del piede dal terreno.
All’interno del ciclo motorio della corsa si ottiene un momento meccanico (torque) posteriore il quale dev’ essere contro bilanciato da uno stesso momento meccanico in avanzamento in cui l’atleta ottiene un inclinazione positiva del busto.
Questo ciclo sinergico produce un’ azione di forza orizzontale all’indietro di propulsione che dirige il corpo spingendolo in avanti.
Grazie a queste informazioni possiamo dedurre che nello Sprint, partendo dal movimento in fase di appoggio, sino alla fase di volo sia fondamentale uno sviluppo sinergico e bilanciato di entrambe estensori dell’anca e del ginocchio.
Personalmente credo che l’allenamento di preparazione fisica in palestra debba essere concentrato nello sviluppo totale della catena posteriore, fascia toracica/dorsale anteriore e posteriore con accenni minimi allo sviluppo della catena anteriore degli arti inferiori.
La biomeccanica del movimento per qualsiasi esercizio dev’ essere impeccabile affinchè non si inneschino schemi di azione motori (motor firing patterns) contrari che possano comportare una conseguente attivazione neuro-muscolare sbagliata, la quale poi si potrà ripercorrere in pista.
Ricordo a tutti gli atleti ed allenatori che la palestra è un mezzo e non il fine.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di trovare la formula ottimale di uno stimolo neuro-muscolare che permetta di massimizzare la performance in pista, minimizzando il rischio di infortuni.
Bibliografia
Morin, J. B., Gimenez, P., Edouard, P., Arnal, P., Jiménez-Reyes, P., Samozino, P. & Mendiguchia, J. (2015). Sprint Acceleration Mechanics: The Major Role of Hamstrings in Horizontal Force Production. Frontiers in Physiology, 6.
Rabita, G., Dorel, S., Slawinski, J., Sàez-de-Villarreal, E., Couturier, A., Samozino, P., et al. (2015). Sprint mechanics in world-class athletes: a new insight into the limits of human locomotion. Scand. J. Med. Sci. Sports 25, 583–594.
Wiemann, K., and Tidow, G. (1995). Relative activity of hip and knee extensors in sprinting – implications for training. New Stud. Athlet. 10, 29–49