Ginnastica per la terza età; qual è quella consigliata?

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Non è semplice contestualizzare la definizione di Invecchiamento. Varia, infatti, da individuo a individuo dato che è direttamente influenzato da numerosi fattori quali sedentarietà, l’attività fisica e la presenza di eventuali patologie. L’avanzare dell’età porta con sé inevitabili cambiamenti strutturali e fisiologici a carico del nostro corpo. L’attività fisica e l’esercizio fisico, che è bene distinguere, giocano naturalmente un ruolo fondamentale nel prevenire l’insorgenza di determinate patologie ma soprattutto nella possibilità di migliorare il grado di autonomia durante le attività quotidiane. Vediamo come e perché fare ginnastica per la terza età e perchè spesso la ginnastica dolce per anziani non è la scelta migliore.


Quali sono i problemi dell’anziano?

La capacità di forza e la massa muscolare di un individuo vanno incontro a un fisiologico decadimento intorno ai 50 anni, un processo chiamato comunemente SARCOPENIA. Quest’ultima non è definibile malattia bensì condizione che si traduce in debolezza muscolare e perdita delle capacità funzionali con conseguente perdita dell’autonomia. A tale condizione si accompagnano minore elasticità dei legamenti e degenerazione dei dischi intervertebrali che non rispondono più efficacemente alle sollecitazioni meccaniche. Aumentano quindi il rischio di cadute o disabilità fisiche che rappresentano l’oggetto di studio più ampio rivolto agli anziani in termini di prevenzione.

Sempre in questa direzione si rivolge l’attenzione sull’OSTEOPOROSI. Definita come malattia caratterizzata da “bassa densità ossea e deterioramento del tessuto osseo con conseguente aumento della fragilità ossea e suscettibilità alle fratture”.


Quale ginnastica per la terza età?

Per rispondere quindi alla domanda relativa all’attività consigliata agli anziani bisogna affidarsi all’evidenza scientifica. È ampiamente dimostrata l’importanza del movimento a qualsiasi età. Revisioni sistematiche hanno permesso di confrontare direttamente tipologie diverse di allenamento rivolte agli anziani, di particolare interesse il confronto tra esercizio aerobico e esercizi contro resistenza. In generale si ha sempre prediletto un tipo di allenamento prevalentemente aerobico. La terza età però rappresenta sempre un caso delicato in questi termini. La scienza sta infatti rivalutando molto l’impatto che protocolli di esercizi contro resistenza possiedono in questa direzione. Si parla quindi di un vero e proprio incremento della CAPACITÀ DI FORZA. PERCHÉ?

Perché l’obiettivo è migliorare la FUNZIONE. E per funzione intendiamo vestirsi, alzarsi dalla sedia, camminare e svolgere indipendentemente le attività quotidiane.

La capacità di adattarsi a un carico progressivo durante l’età diminuisce ma non si perde. Somministrando le giuste intensità di carico l’osso risponde a stimoli meccanici e si stimola dunque l’osteogenesi e si previene la demineralizzazione ossea. È importante, però, che gli stimoli siano sia statici che dinamici.

Inoltre, un allenamento della forza provoca uno stress metabolico tale da indurre crescita della massa muscolare, con progressivo aumento delle fibre di tipo II e miglior attivazione neuromuscolare. Diminuisce poi il dolore legato al mal di schiena o all’artrite. Far fronte alla debolezza muscolare significa, quindi, prevenire cadute e disabilità fisiche, migliorare la postura e la deambulazione, diminuire i carichi a livello dei dischi intervertebrali.

È essenziale quindi in questi casi utilizzare frequenze e intensità adeguate, valutare la presenza di eventuali patologie, il grado di mineralizzazione ossea ed effettuare specifici test per determinare la capacità di forza. Capite bene come la ginnastica dolce per anziani non sia sempre la scelta migliore.

Non si tratta naturalmente di somministrare carichi massimali ma semplicemente di affidarsi a professionisti di svariati settori, dalle scienze motorie alla terapia occupazionale, concentrando gli obiettivi sulla salute dell’anziano stesso. Migliorare quindi le capacità cognitive, motorie e sociali.

allenamento forza negli anziani

Conclusione

L’obiettivo di questo articolo è quello di offrire un ulteriore punto di vista sulla prevenzione e sulla riabilitazione rivolta all’anziano, attraverso la ginnastica per anziani. L’utilizzo dei pesi, dei sovraccarichi è stato spesso messo da parte per paura e timore, a volte a causa di scarse conoscenze in merito. La scienza oggi propone soluzioni incoraggianti per far sì che l’individuo svolga al meglio le proprie attività quotidiane e sia incluso in maniera attiva nella vita sociale.


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Bibliografia

  1. A. Gomez-Cabello, I. Ara, Gonzalez-Aguero, J. Casajus e G. Vicente-Rodriguez, «Effects of Training on Bone Mass in Older AdultsSports Medicine, vol. 42, n. 4, pp. 301-325, 2012.
  2. M. Fiatarone, E. O’Neill, N. Ryan, K. Clements, G. Solares, M. Nelson, S. Roberts, J. Kehayias, L. Lipsitz e W. Evans, «Exercise training and nutritional supplementation for physical frailty in very elderly people» N Engl J Med, vol. 330, n. 25, pp. 1769-75, 1994
  3. M. Peterson, M. Rhea, A. Sen e P. Gordon, «Resistance exercise for muscular strength in older adults: a meta-analysis» Ageing Res Rev, vol. 9, n. 3, pp. 226-37, 2010.
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