Esercizi pettorali a casa senza attrezzi

Vediamo di analizzare gli esercizi per pettorali a casa, per poter capire se sia possibile poter allenare questi muscoli a casa, senza nessun attrezzo particolare.

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I pettorali sono i muscoli maggiormente ricercati dai ragazzi, vediamo di analizzare gli esercizi per pettorali a casa, per poter capire se sia possibile poter allenare questi muscoli a casa, senza nessun attrezzo particolare.


Esercizi pettorali a casa

Uno degli esercizi per pettorali più famosi sono i push-up, i cosiddetti piegamenti sulle braccia, chiamati invece impropriamente flessioni.

Nei Piegamenti sulle braccia, i push up, i muscoli maggiormente coinvolti sono gran pettorale, tricipite brachiale, deltoide anteriore e dentato anteriore.
 Partiamo dal presupposto che non si chiamano “flessioni” in quanto esse sono tali quando non vi è un punto di appoggio dell’arto interessato.

pettorali da fare a casa
Esecuzione dei piegamenti

Si parte in posizione di corpo proteso indietro con braccia perpendicolari al pavimento e completamente estese larghe quanto le spalle o poco più, scapole indietro e depresse, curva lombare fisiologica mantenuta, appoggio sulla punta dei piedi i quali si sfiorano o sono leggermente divaricati. Durante la discesa gli avambracci sono perpendicolari al pavimento, i gomiti devono rimanere più bassi delle spalle. Fondamentale è, soprattutto nella fase eccentrica, che non vi sia l’abitudine a spanciare (inarcare la schiena). Il petto deve arrivare al suolo insieme all’addome.

Se l’esercizio risulta troppo complicato possiamo automatizzarlo e migliorarlo seguendo alcune propedeutiche.
Per esempio possiamo far appoggiare le ginocchia invece che la punta dei piedi, oppure possiamo aprire maggiormente le gambe. Entrambe queste tecniche faciliteranno il movimento.

“Variando l’inclinazione del busto, si localizza il lavoro: sul fascio clavicolare del grande pettorale, con i piedi rialzati; sulla parte inferiore con il busto rialzato.

Variando la divaricazione delle mani, si localizza il lavoro su: la parte sternale del grande pettorale, con le mani divaricate; la parte clavicolare del grande pettorale, con le mani ravvicinate.”[2]. 
Importante è eseguire il piegamento con la massima escursione possibile affinché i muscoli vengano attivati intensamente.

Per evitare compensi, soprattutto legati al bacino, è ottimale rimanere in isometria per un secondo sia in massima fase di allungamento che in massima di accorciamento del muscolo.


Propedeutica ai push up

Andiamo a suddividere il push up in più varianti, dalla più semplice alla più complessa, chiamate propedeutiche.


Push up in appoggio sulle ginocchia

Questa è la tipologia di piegamenti sulle braccia meno complessa dal punto di vista della fatica muscolare in quanto avere le ginocchia appoggiate scarica parecchio peso da sollevare durante l’esecuzione. E’ importante mantenere il giusto assetto scapolare durante l’intera durata del movimento e andare a ricercare la tecnica piuttosto che la quantità. Una volta eseguite un numero sufficiente di ripetizioni (10-20), è opportuno e funzionale passare alla propedeutica successiva.

push up ginocchia
Esecuzione del Push up con appoggio sulle ginocchia

Push up con mani rialzate

Alzando le mani viene reclutato efficacemente il pettorale basso ed è una buona strategia per approcciarsi ai piegamenti sulle braccia veri e propri.


Push up con gambe divaricate

Come si può evincere dal titolo, la variante consiste nel distanziare i piedi uno dall’altro mantenendoli sulla stessa riga.

L’attivazione muscolare risulta essere identica ma rispetto alla prima propedeutica l’esercizio aumenta notevolmente di difficoltà.


Push up con piedi rialzati

In questa variante è necessario alzare i piedi e l’esercizio risulterà essere molto efficace per la porzione alta del pettorale.

Esecuzione dei push up con piedi alti

Push up presa stretta

Avviene l’esatto opposto della propedeutica precedente. Riducendo l’ampiezza della presa delle mani, la porzione clavicolare risulta essere maggiormente attivata a discapito di quella sternale. Lavora in questo esercizio più efficacemente il pettorale alto. Attenzione a non stringere troppo la presa: questo potrebbe causare problematiche articolari a livello dei polsi.


Push up presa larga

In questa variante la difficoltà aumenta perché aumenta la larghezza della posizione delle mani. Si attiva maggiormente la porzione sternale del pettorale, pettorale basso, rispetto a quella clavicolare. Attenzione a non distanziare troppo le mani: questo può portare a problematiche articolari a livello dei polsi.

push up presa larga
Come eseguire il push up a presa larga

Push up in verticale

Questa variante è adatta solo agli atleti molto esperti in grado di eseguire tantissime ripetizioni nelle precedenti propedeutiche ( dalle 20 in su per ogni serie) e in grado di eseguire e mantenere la posizione in verticale in maniera corretta.

Posizione di partenza in verticale, senza enfatizzare in maniera eccessiva la lordosi lombare, si piegano le braccia avvicinando la testa al pavimento e poi si ritorna alla posizione iniziale estendendo il gomito e quindi le braccia.

Molta attenzione a provare ad eseguire questa variante per quanto riguarda l’articolazione della spalla, la colonna vertebrale e l’articolazione del polso che andrà riscaldata notevolmente prima di approcciarsi a questo esercizio per pettorali.


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