Il Legamento Crociato Anteriore svolge una funzione importantissima all’interno dell’articolazione del ginocchio: riduce infatti la traslazione anteriore della tibia rispetto al femore. Se immaginiamo l’esercizio dello squat, la traslazione si verifica in un range di flessione del ginocchio tra 20° e 70°; lo spostamento in avanti della tibia è al massimo quando si raggiungono i 45° (a causa di uno svantaggio del quadricipite), mentre è nettamente inferiore ad un angolo di 90°, quando lo stesso muscolo produce la forza maggiore. Vediamo la differenza tra esercizi a catena cinetica chiusa e aperta in questa ottica.
Per approfondire: Anatomia e Lesioni del legamento crociato.
La differenza tra esercizi a catena cinetica chiusa e aperta viene presa in considerazione quasi esclusivamente in un contesto riabilitativo o di prevenzione.
Risulta invece poco probabile parlare di questa differenza con il proprio compagno di allenamento in palestra durante lo svolgimento di una normale scheda di tonificazione muscolare.
In cosa differiscono?
La differenza sta nella maggiore o minore sicurezza dell’esecuzione di un esercizio. Infatti risulta più sicuro un esercizio che coinvolge più muscoli e articolazioni durante l’esecuzione. Al contrario, un isolamento muscolare vuol dire maggior lavoro a carico di pochi muscoli e quindi movimento mono-articolare.
Ritorniamo allo squat, classico esempio di catena cinetica chiusa. Dall’inizio alla fine del movimento il piede trova un ostacolo che non può spostare, ovvero il pavimento. Anca, ginocchio e caviglia si dividono il carico e intervengono più muscoli insieme (ne sono stati calcolati circa 200).
Un esempio di catena cinetica aperta invece è dato dalla leg-extension, in cui non esiste un vincolo e la gamba è libera di muoversi nello spazio. In questo caso però, il lavoro va a concentrarsi sul quadricipite e su un’unica articolazione, il ginocchio.
Esercizi nelle prime settimane di riabilitazione
Nei primi passi della riabilitazione post-intervento del legamento crociato anteriore la tonificazione è di tipo isometrica, mentre in seguito subentreranno gli esercizi isotonici. Questo lavoro graduale è necessario per adattarsi all’altrettanto graduale fissazione biologica del nuovo legamento. I primi esercizi isotonici devono essere eseguiti a catena cinetica chiusa, dove il carico sul legamento è notevolmente contenuto.
Esempi di esercizi a catena cinetica chiusa per questo tipo di riabilitazione sono:
- squat incompleto (circa 40°)
- squat con schiena poggiata al muro
- affondi
Se in passato c’erano tanti dubbi riguardo all’inserimento degli esercizi in catena cinetica aperta, oggi diversi studi hanno dimostrato come invece possano aiutare il paziente a recuperare il tono muscolare del quadricipite, il maggior muscolo coinvolto grazie alla sua grandezza.
Nella riabilitazione post-intervento LCA gli esercizi a catena cinetica aperta vengono inseriti alla fine del primo mese, prima con carico naturale e proseguendo con piccole e crescenti resistenze esterne verso la metà del secondo mese.
Tra gli esercizi che vengono svolti a catena cinetica aperta troviamo:
- abduzione dell’arto in decubito laterale (rinforzo medio gluteo e tensore della fascia lata)
- adduzione in decubito laterale (rinforzo adduttori, pettineo e gracile)
- flessione del ginocchio in decubito prono (rinforzo ischiocrurali, gracile, sartorio e gastrocnemio)
- flessione plantare della caviglia (rinforzo gastrocnemi)
Prediligere solo gli esercizi a catena cinetica chiusa risulta ormai poco opportuno. La combinazione con quelli a catena cinetica aperta, rispettando il processo riabilitativo e la fissazione biologica del nuovo legamento, non può che avere un impatto positivo a livello muscolare. Non solo, i risultati si vedono anche a distanza: dopo alcuni mesi il momento di contrazione del quadricipite risulta aumentato nel caso di un lavoro combinato. Inoltre i tempi di recupero diminuiscono e non viene compromessa la stabilità del ginocchio.
Una raccomandazione importante nell’allenamento a catena cinetica aperta è quella di evitare il potenziamento del quadricipite nel range di flessione del ginocchio che va dai 60° ai 90°. In questo arco di movimento la traslazione anteriore è maggiore.
È poi interessante notare alcune differenze di attivazione muscolare durante la rilevazione elettromiografica. Mentre si esegue l’estensione del ginocchio a catena cinetica chiusa l’attività muscolare inizia simultaneamente in tutti e quattro i muscoli che compongono il quadricipite, mentre nella catena cinetica aperta il retto del femore è il primo a iniziare l’attività e il vasto laterale l’ultimo.
In conclusione possiamo affermare che la scelta degli esercizi a catena cinetica chiusa o aperta dovrebbe sempre rispettare i giusti tempi durante una riabilitazione lunga e difficile come nel caso del LCA. Rimanere nell’assoluta sicurezza della catena cinetica chiusa non può che essere un elemento a sfavore del recupero funzionale.
Un lavoro combinato, graduale e personalizzato, rappresenta la chiave del recupero muscolare, in termini di qualità e di tempo di ripresa dell’attività sportiva.
Bibliografia
A comprehensive rehabilitation program with quadriceps strengthening in close versus open kinetic chain exercise in patients with Anterior Cruciate Ligament deficiency. Am J Sports Med, 2008.
Esercizio Terapeutico – Kisner & Colby