Hai un menisco lacerato? Fai un finto intervento chirurgico. Hai l’artrosi? La chirurgia finta è altamente efficace. Il New England Journal of Medicine ha pubblicato un articolo che dimostra che un finto intervento chirurgico può essere efficace tanto quanto un reale intervento chirurgico. I soggetti erano candidati alla chirurgia di ginocchio, con un menisco lacerato e un dolore fortemente debilitante. Quando sono arrivati in sala operatoria, i chirurghi hanno eseguito una meticolosa riparazione del menisco, finta. Le incisioni furono fatte e chiuse realmente, senza però nessun altro intervento. Nel caso in cui i pazienti anestetizzati potessero sentire o capire, i medici e gli infermieri hanno passato gli strumenti, emesso suoni chirurgici e hanno fatto finta di fare un intervento chirurgico per tutto il tempo che la procedura normalmente avrebbe richiesto.
Entrambi gli interventi hanno funzionato. Sfortunatamente per i sostenitori della chirurgia del menisco, tuttavia, i soggetti sottoposti al finto intervento hanno avuto un maggior miglioramento del dolore e dell’attività rispetto a quelli il cui menisco era stato effettivamente riparato.
Per quanto possa sembrare strano il fatto che la chirurgia sham (finta) funzioni, e funzioni come una procedura altamente tecnica, non è una nuova scoperta. Nel 2009 due studi sulla vertebroplastica, una procedura di ricostruzione di vertebre fratturate a causa della debolezza ossea, hanno riscontrato gli stessi miglioramenti nei gruppi di chirurgia sham e reale. Negli anni ’50 una procedura cardiaca molto comune, la legatura delle arterie mammarie, era molto efficace per ridurre i dolori al cuore da angina, ma non dava più risultati di una procedura fittizia. La chirurgia per l’artrosi di ginocchio, la chirurgia laser per migliorare il flusso sanguigno cardiaco e l’agopuntura per le emicranie possono migliorare i sintomi e la funzione dei pazienti, ma tutti hanno degli outcome paragonabili a procedure finte.
L’efficacia delle procedure fittizie è una testimonianza del potere della mente e del corpo. Ma i risultati gettano un’ombra poichè molti interventi chirurgici comuni sono infatti scientificamente privi di valore. E anche se può sembrare utile ottenere benefici con un intervento chirurgico che effettivamente è un placebo, le operazioni ordinariamente eseguite dai medici dovrebbero, per gli standard etici e scientifici, avere dei benefici proporzionali al rischio.
Inoltre, gli Stati Uniti spendono quasi il doppio pro capite sull’assistenza sanitaria di qualsiasi altra nazione sviluppata, eppure per una vasta gamma di parametri tra cui tassi di cura, gestione della malattia, longevità, decessi infantili, soddisfazione e altro ancora, sono tra i peggiori nel mondo. Quindi, se tutti i soldi che spendono non migliorano la salute, dove stanno andando? Un esempio: vanno a sostenere gli interventi al menisco, che costano circa 4 miliardi di dollari all’anno.
Prove come queste potrebbero iniziare a far luce su un mistero di lunga data nell’assistenza sanitaria americana o italiana (soprattutto privata) che sia.
Ma sono motivi pratici, o anche etici? Quando qualcuno sta perdendo sangue internamente dopo un incidente d’auto, dovrebbe essergli negata una vera operazione? Prima di rispondere, considera che dopo un secolo di operazioni varie, i chirurghi hanno scoperto che molti pazienti con traumi di questi tipo hanno risultati maggiori se lasciati guarire senza un intervento chirurgico. Allo stesso modo, prove rigorose hanno ora dimostrato che l’appendicite, tradizionalmente un’emergenza chirurgica, spesso guarisce con antibiotici.
Molte condizioni richiedono un intervento chirurgico e le procedure chirurgiche hanno contribuito a importanti aumenti della longevità e della qualità della vita in contesti industrializzati. Ma le poche prove di chirurgia sham che sono state fatte hanno probabilmente scoperto la punta dell’iceberg. Tra gli interventi chirurgici più comuni negli Stati Uniti ci sono quelli per il mal di schiena, la tonsillectomia, i tubi per le orecchie, lo stenting coronarico, la rimozione della cistifellea e l’intervento chirurgico di bypass cardiaco. Nessuno è stato testato contro un intervento finto, e i pochi che sono stati testati in studi randomizzati di qualsiasi tipo hanno fallito categoricamente.
La tragedia di Jahi McMath, un tredicenne sano ora cerebralmente morto dopo una tonsillectomia di routine, è un promemoria sul fatto che la chirurgia di qualsiasi tipo non dovrebbe essere presa alla leggera, e dovremmo cominciare a mettere in discussione anche gli interventi più comuni e richiedere prove scientifiche del loro valore.
Lettura consigliate
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Bibliografia
Tradotto ed adattato da un articolo di David H. Newman.
- Cobb LA, Thomas GI, Dillard DH, Merendino KA, Bruce RA. An evaluation of internal-mammary-artery ligation by a double-blind technic. N Engl J Med. 1959;260(22):1115-8.
- Sihvonen R, Paavola M, Malmivaara A, et al. Arthroscopic partial meniscectomy versus sham surgery for a degenerative meniscal tear. N Engl J Med. 2013;369(26):2515-24.