Atleti di colore: i vantaggi genetici

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Una delle più banali e quotate frasi in ambito sportivo era, è, e probabilmente rimarrà ancora a lungo questa: “E’ ma lui è nero, è avvantaggiato!” Perché, e da dove nasce questa concezione di dominio atletico da parte degli atleti di colore rispetto ai bianchi!? Dopotutto non è certo un mistero questo fenomeno, ed i risultati in campo pratico ne sono la più grande testimonianza. Specialmente nell’atletica leggera o comunque in sport dove viene richiesta una ottima prestanza atletica questo fenomeno sembra essere sempre più veritiero.

atleti di colore

I fattori in gioco negli atleti di colore

I fattori che potrebbero spiegare questa dominanza atletica sono vari: – Le popolazioni Americane, specialmente della zona caraibica, discendono da schiavi africani che l’Impero britannico selezionò biologicamente. Si tratta di individui selezionati per garantire la maggior efficienza lavorativa. (Discorso differente per le popolazioni africane, discendenti da cacciatori/ guerrieri e contadini che vivevano su altopiani).
L’aspetto psico-sociale, è un fattore molto importante da non sottovalutare, in quanto la molla della povertà può giocare certamente un importante ruolo. Uno fra i più banali esempi è che spesso questi soggetti, come conseguenza alla povertà, sono costretti ad allenarsi scalzi (e pare che questo aspetto possa incrementare la potenza esplosiva degli arti inferiori e la relativa propriocezione).
Rispetto la genetica, l’unica differenza certa pare sia la curva lordotica delle vertebre inferiori, che renderebbe notevolmente più accentuato l’angolo d’inclinazione del bacino e questo potrebbe determinare un vantaggio biomeccanico (nei soggetti di razza nera). -Inoltre il fattore ambientale, gioca un altro ruolo rilevante. I parametri che lo influenzano sono moltissimi, dall’altitudine, alla temperatura, per passare dall’alimentazione. (Avete mai sentito/visto di abitanti Africani che mangiano alimenti simili a quelli di consumazione tipica europea: vari carboidrati lavorati / junk food ecc..).
Quindi il nonno Gino quando esclama: e ma chel lì l’è negher, per giustificare in questo modo una certa dominanza data come per scontato, potrebbe anche aver ragione ed avere una base scientifica fondata che potrebbe così spiegare questo dominio atletico. Ad ogni modo senza il duro lavoro vi assicuro che non si va da nessuna parte. Inoltre queste, per quanto fondate, rimangono solamente supposizioni. Certo è che aiutano a far chiarezza, potendo così smettere di citare e inventare strane mistiche motivazioni che la fantasia umana è in grado di generare. (Concludo dicendo che non mi sarebbe certo spiaciuto nascere nero, avrei avuto certamente meno problemi al mare sotto il sole e sicuramente non solo questo…)
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Francesco Rolli, 23 anni di Milano. Laureato alla triennale in Scienze Motorie presso la Statale di Milano con 110 e lode nel 2015. Da alcuni anni svolge la professione di personal trainer e preparatore atletico. Ha avuto esperienze da preparatore atletico nel Rugby e soprattutto nella Pallacanestro dove ha lavorato nel settore giovanile dell'Olimpia Milano (nel 2014 con la U13, vincitrice campionato), successivamente a capo della preparazione atletica in serie C1 presso la società Ebro Pallacanestro e contemporaneamente sempre capo preparatore presso la società Sporting/CSC - Cusano Milano. Attualmente è residente in Inghilterra dove sta conseguendo un MSc. in Strength & Conditioning, presso l’università Leeds Beckett. Da sempre Francesco ha cercato di trasformare la passione per lo sport nel suo lavoro in modo da poterne far fulcro della propria vita. Ha conseguito in questi anni diversi brevetti tra i quali quelli di coach/trainer FIPE - FIPL e pratica egli stesso da diversi anni pesistica. Iscritto inoltre come atleta nella federazione IFBB in cui gareggia come Men Physique in cui ha conseguito fin ora buonissimi risultati. "Il mio obiettivo è quello di poter rendere reali e concreti gli obiettivi altrui, facilitando i miei clienti nel proprio percorso di benessere e salute. Provo una gioia immensa nel supportare i miei atleti ed i miei clienti nelle proprie continue sfide giornaliere, aiutandoli inoltre, con le adeguate evidenze scientifiche, in quella bellissima cosa definita come sport”.
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Umberto

Io invece sono contento di essere nato bianco, alla faccia del buonismo sinistroide.

marco

bibliografia?