L‘acqua povera di sodio è sempre più acquistata dagli italiani. Il sodio, questo demone sconosciuto che spaventa uomini e donne è in realtà una molecola fondamentale per il nostro corpo.
Regola l’osmolarità del plasma e del liquido extracellulare, crea la differenza di potenziale sulla membrana cellulare fondamentale per la trasmissione dell’impulso nervoso, per la contrazione muscolare e per gli scambi cellulari, regola inoltre l’equilibrio acido-base.
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Acqua iposodica, perché?
Il fatto che le acque povere di sodio vengano molto pubblicizzate da bellissime showgirl non mi sembra un valido motivo.
Potrebbe essere un’ottima acqua per neonati e lattanti o per chi soffre di ipertensione arteriosa (sarà il medico a consigliarla) ma nella pratica quotidiana, pensate veramente che vi possa essere di aiuto? Senz’altro tende a ridurre gli edemi causati da eccesiva ritenzione di liquidi extracellulari ma avete mai considerato gli effetti collaterali da eccessivo consumo?
Una ridotta concentrazione di sodio nel sangue (iponatriemia) comporta una serie di effetti collaterali talvolta anche gravi. Dalle emicranie allo stato confusionale, crampi, nausea e in casi estremi anche edema polmonare acuto.
Il paradosso sull’acquisto ossessivo di acqua minerale povera di sodio. Ci mettiamo “a dieta”, eliminiamo il junk-food (ed è cosa buona e giusta), sostituiamo il panino del fast food con bresaola, fesa di tacchino o ricche insalatone a base di tonno, salmone, sgombro o legumi in scatola (che ritengo dei salvavita indispensabili per chi come me lavora 18 h su 24!) e poi beviamo l’acqua con poco sodio. La questione è: provate a calcolare l’equivalente di sodio in questi alimenti, praticamente 15 litri di acqua!!
Inoltre, l’acqua senza sodio è poco adatta agli sportivi che attraverso la sudorazione perdono molti sali minerali (tra questi il sodio) e che al contrario, dovrebbero consumare acque a discreto residuo fisso (perlopiù la concentrazione di calcio, sodio, fosfati e potassio espressi in mg/L). Ricordate che una disidratazione del 2% comporta già un calo nel rendimento, la perdita del 4% comporta addirittura un calo di capacità massimale di sforzo del 40%. Se la perdita sfiora il 10% portatevi dietro un rianimatore, si rischia la morte!
Il mio consiglio è invece quello di limitare gli affettati, aumentare il consumo di verdure fresche che attraverso l’apporto di potassio contrastano l’eccesso di sodio contenuto in molti alimenti e variare le acque ogni tre mesi così da ruotare i minerali (ogni acqua varia in percentuale).
Quanta acqua bere durante il giorno?
Dipende da quanto mangiate! L’apporto idrico consigliato è di circa 1 L ogni 1000 calorie assunte, inoltre se avete un’alimentazione iperproteica è opportuno aumentare l’introito di acqua affinché possa essere favorito lo smaltimento dell’urea.
Molti atleti, ad oggi, hanno l’abitudine di utilizzare acqua distillata e diuretici per risparmiare potassio ed eliminare quel demone infame che è il sodio. Tranquillizzatevi, i sali minerali non “appanneranno” i vostri addominali!
Elenco acque minerali povere di sodio
Vediamo qui sotto un’elenco di marche di acqua a basso contenuto di sodio.
- S. Bernardo con 0.6 mg di sodio per litro;
- Flavia con 0.7 mg per litro;
- Levissima con 0.8 mg per litro;
- Sant’Anna con 0.9 mg per litro;
- Recoarocon 0.9 mg per litro;
- Lauretana con 1.1 mg per litro;
- Vera con 2 mg per litro;
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